Progetti di cooperazione allo sviluppo tra il Perù e l’Italia
Come parte della politica italiana di cooperazione allo sviluppo, il Perù ha ricevuto più di 250 milioni di euro, tra crediti e donazioni. Nell’ambito di questa politica c’è la creazione e il successivo mantenimento del “Fondo Italo-Peruviano”, che ha permesso la realizzazione di progetti di cooperazione in Perù, nonché la Legge 49/87 (Articolo 7) e le sue recenti modifiche, che incentiva le associazioni tra imprese italiane e straniere con l’obiettivo di accedere a un “Fondo di Garanzia” che offre crediti sovvenzionati dal Governo italiano.
La cooperazione italiana in Perù (lista di progetti di cooperazione per settore)
Fondo Italo Peruviano (Fondo FIP)
Nell’ambito delle politiche di cooperazione allo sviluppo italiane c’è il I Accordo di Conversione del Debito a favore di progetti di sviluppo che fu sottoscritto il 10 ottobre 2001 e che rimase in vigore -esteso- fino al 28 febbraio 2009. All’interno del I Accordo di Conversione del Debito si creò il Fondo Italo-Peruviano (FIP), mediante il quale il Governo peruviano finanziò progetti nazionali -per un valore di circa USD $ 127 milioni-, dando come risultato 188 progetti di sviluppo, dai quali hanno tratto vantaggio 650,000 peruviani, approssimativamente, in forma diretta.
Il II Accordo di Conversione del Debito a favore di progetti di sviluppo fu sottoscritto il 4 gennaio 2007 ed ebbe una validità di 6 anni (fino al mese di dicembre 2012). Con il II Accordo di Conversione del Debito si contò su un FIP per un valore totale di US $ 71 milioni, approssimativamente. In relazione a quanto stabilito nel I Accordo di Conversione del Debito, il FIP del II Accordo diede priorità ai progetti orientati a ridurre la povertà ed ebbe un’amplia partecipazione sociale, con una speciale attenzione alla tematica di genere e dell’ambiente.
Nel 2013 -con l’esecuzione totale del I e del II Accordo di Conversione del Debito-, l’Italia divenne il primo Paese creditore europeo con il quale il Perù ha convertito tutto il suo debito non commerciale in progetti di sviluppo.
Alla fine del 2012 venne realizzata una modifica agli statuti del Fondo Italo-Peruviano (FIP), per dare continuità al FIP, dato che nel 2013 sarebbe rimasto senza fondi poiché sarebbe terminata la conversione del debito. In questo modo, il FIP è diventato un meccanismo pubblico-privato innovativo, che può lavorare con fondi di governi nazionali, regionali e/o locali, di organismi e di agenzie internazionali, nonché di imprese private.
Attualmente, il FIP può ricevere fondi che -a differenza della conversione del debito, che si basava unicamente su fondi pubblici- possono provenire da fonti diverse, sia pubbliche che private, nazionali e internazionali. Lo scopo è quello di fare in modo che il FIP possa offrire servizi, assistenza tecnica e/o finanziare progetti o programmi di sviluppo con le modalità operative da concordare tra le parti, rappresentate dal Comitato Amministrativo del FIP e i rispettivi Donanti, a patto che tali termini siano compatibili con gli obiettivi dell’Accordo di Conversione del Debito e le “buone pratiche” adottate durante la sua realizzazione.
Il Governo italiano, attraverso la sua politica di cooperazione allo sviluppo, ha realizzato una selezione di Paesi “soci” che sono abilitati a partecipare a un “Fondo di Garanzia” che offre crediti sovvenzionati (con un interesse minore ai tassi di mercato). Attraverso questo Fondo di Garanzia, le imprese italiane -associate a imprese straniere proveniente da questi Paesi soci, tra cui il Perù- potranno accedere a questi crediti che hanno un tasso di interesse minore a quello offerto dal mercato finanziario: il 15% del 3.98% = 0.59%.